Questa notizia è stata letta 448 volte

Se ne parlava da mesi, ora il grande giorno è arrivato. Cinquefrondi vivrà due intensissime giornate di fede, cultura e tradizione, perchè il paese ospiterà la sacra immagine della Madonna di Polsi.

La statua della Madonna della montagna che si venera in quella sperduta frazione del territorio di San Luca arriverà infatti a Cinquefrondi: domenica sera alle 18 sarà accolta dai fedeli e dal parroco don Serafino in piazza e poi portata in processione fino alla chiesa Matrice.

Detto così sembra una delle tante processioni religiose che da sempre siamo abituati a vedere nelle strade di Cinquefrondi. Invece è un evento speciale e suggella un legame che esiste da secoli fra i cinquefrondesi e Maria di Polsi. Era il lontanissimo 1832 infatti quando nella chiesa del Carmine venne eretto un altare in onore della Madonna di Polsi.

Se l’altare fu fondato in quell’anno, allora vuol dire che il legame dei cincrundisi con Maria della Montagna risale a tempi ancora molto precedenti, perchè non si intitola un altare se non c’è una tradizione profonda che lo chiede. C’è un profumo di Storia bella e pulita in tutta questa vicenda, c’è l’eco lontana dei nostri progenitori e antenati che continua a rinnovarsi oggi, ed è bello sapere che nulla di questa grande tradizione è andato perduto, che il nostro popolo cristiano sa guardare al presente e al futuro, poggiandosi sul passato.

In questa occasione la famiglia Circosta-Misiti ha concesso perfino che il gonfalone storico delle carovane di Cinquefrondi venga esposto nella chiesa del Carmine. E’ il gonfalone che per decenni nel secolo scorso fu portato da Antonio Circosta, un commerciante che fu anche vicesindaco per dieci anni, devotissimo di Polsi, che era anche il procuratore, diciamo il capocarovana dei cincrundisi devoti. E prima di lui, indietro negli anni, quel gonfalone era stato portato da altri.

Ora dopo tanto tempo che non lo si vedeva, quel simbolo della carovana cincrundisa è ritornato in una chiesa, e c’è da sperare che ci resti e che d’ora in avanti ogni anno la carovana a piedi  lo porti con sè durante il pellegrinaggio di agosto. Per dire e ribadire con orgoglio e fede, che i fedeli di Cinquefrondi sono sempre qui, cambiano le loro facce e i loro abiti, ma intatta è la loro devozione.

La Madonna di Polsi è un pezzo della storia e dell’anima dei cinquefrondesi. Come testimoniano i tantissimi che ogni anno si recano in pellegrinaggio al santuario di san Luca. Una tradizione di fede, di cultura, di passione che coinvolge anziani e giovani, che riempie la vita della gente semplice, delle anime sincere, di quanti si affidano con fede all’amore materno di Maria.

Da noi tutti gli anni ad agosto parte una carovana di pellegrini a piedi, guidata da Patrizia e Pasqualina Foriglio, due giovani mamme che già molto tempo fa hanno saputo capire e raccogliere il desiderio, anzi l’attesa, l’esigenza di tantissimi, di recarsi a Polsi per pregare ai piedi di questa Madonna dispensatrice di grazie, protettrice della famiglia. E si sono fatte promotrici del ritorno del pellegrinaggio a piedi che non si faceva più da tanti anni. Una iniziativa splendida e di successo. Si fanno quasi 70 km attraverso boschi e strade sterrate e sentieri sdarrupati per andare in un posto assolutamente inospitale e scomodo come la vallata di Polsi, dove però rifulge la luce di Maria e con essa splendono i miracoli, le guarigioni nel corpo e nello spirito che in quel luogo sacro vengono dispensati.

Patrizia e Pasqualina hanno guidato in questi anni tantissime persone fino a Polsi, ma ci sono anziani o ammalati che avrebbero dato chissà che cosa per poter rivolgere di persona una preghiera di fronte alla sacra immagine di Maria della montagna, ma le condizioni fisiche non glielo hanno consentito. Domani queste persone potranno vedere soddisfatta questa loro aspirazione, perchè accadrà il contrario, cioè sarà la Madonna ad andare da loro, ad accogliere i loro sguardi, le loro pene, le loro preghiere.

Quella figura materna che chi può va a trovare tutti gli anni, stavolta verrà a casa nostra, busserà discretamente alle nostre porte, ci ‘costringerà’ amorevolmente a fare i conti con noi stessi, la nostra coscienza, la nostra umanità in questo tempo sperduto dove tante cose importanti sembra smarrite.

Chi non ha fede guarderà con scetticismo a tutto ciò, lo liquiderà con un ghigno se non con lo scherno. E’ gente ignorante che pensa alla politica e alla carriera forse, o ad altro, certo non alla fede; è gente che invece dovrebbe interrogarsi del perchè così tante persone siano coinvolte in questo avvenimento, di cosa muove le Pasqualina, le Patrizia e le molte altre decine di mamme e papà impegnatissimi a organizzare canti e fiori, rinnovare preghiere e versare lacrime.  Sono tutti impazziti o forse c’è qualcosa di più profondo da cercare di comprendere e magari anche di rispettare ?

Da settimane in paese fervono i preparativi per questo evento, d’altra parte non capita tutti i decenni che la statua della Madonna di Polsi venga portata nelle varie parrocchie del reggino che ne hanno fatto richiesta, e bisogna essere grati del fatto che quella di Cinquefrondi sia fra queste.

Don Serafino avrebbe potuto dire di no e non se ne sarebbe fatto nulla. Invece il parroco ha deciso di sì e la statua della Madonna di Polsi domerìnica sera arriva a Cinquefrondi (a scanso di equivoci non è la statua originale che pesa 8 quintali, ma una fedele riproduzione), accolta come si deve in piazza dai fedeli che si radunano alle 17, e poi portata in processione fino alla chiesa Matrice. Seguiranno la messa e la recita del rosario animato dalla Confraternite e dai gruppi parrocchiali.

ll giorno dopo alle 9 ci sarà la messa, poi l’adorazione del Santissimo e di nuovo la recita del rosario. Un tempo di preghiera e di riflessione, al quale ognuno parteciperà quando potrà e come potrà, ma di sicuro un vero e proprio tempo di grazia per la nostra Cinquefrondi, che proseguirà anche martedì con la messa mattutina, seguita dal rosario, alle 18 i Vespri solenni e la supplica con l’atto di affidamento, quindi il saluto alla sacra immagine che verrà portata in un altro paese.

 

Non è possibile copiare il contenuto di questa pagina.