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di Mimì Giordano
Sciàmmarijari – risciacquare, rilavare i panni
Scugghjàtu – castrato, evirato. Si faceva questa dolorosa operazione soprattutto ai maiali. La loro carne, nel periodo in cui andavano in calore, non era adatta per la macellazione e quindi si castravano preventivamente
Scunchîudutu – inconcludente, sconnesso.
Scurrucciari – provocare corruccio, risentimento o preoccupazione. Nella forma intransitiva mi sentu scurrucciatu significa sono risentito, preoccupato per qualcosa
Sdarrupari – guastare, trascinare in un dirupo. Nella forma intransitiva mi sdarrupai significa sono caduto, sono precipitato a terra
Sdillirijari – delirare, parlare con animosità eccessiva
Sdilloggiari – mettere a soqquadro un ambiente, una casa, ed anche con intenzioni cattive per derubare
Sdunari – ostinarsi su un argomento o polemizzare con qualcuno
Setti scuri – prestissimo, prima ancora dell’alba. Un’espressione paesana di facile comprensione: Cumpari Micheli si ndi cala jusu cu li setti scuri.
Sgadhizzari – districare, sbrogliare, nesciri di li ‘ngadhizzi
Sgalipatu – poco garbato ,goffo, “arrunzaturi”
Sghimbèsciu – al contrario o a “zichizachi”.
Sgudaloru – detto di castagna o noce “spaccatizzi” e quindi di facile estrazione dal guscio: Si dice anche della pesca che si stacca facilmente dal nòcciolo
Simpisturi – Era un particolare stimolo che si praticava ai bambini piccoli e ai lattanti per farli defecare. Lo si faceva con un gambo leggero di prezzemolo. Allargato metaforicamente, è un qualsiasi preparato che abbia lo scopo terapeutico di lenire una malessere (tosse, bronchi intasati) ma che a volte si rivela più come ingombro che come medicamento
Smammarijatu – confuso, distratto con vago senso di condotta
Smanichetta – in maniche di camicia. Ogni tanto si sentiva in paese l’espressione “Chi sì rigugghjutu ! Faci ‘nu friddu chi si mori e ti ndi vai girandu smanichetta”
Smarinari – smaltire l’ubriacatura, la sbornia
Smudichijari – letteralmente trasformare le piccole molliche in briciole, ma figurativamente temporeggiare, indugiare nel prendere una decisione
Spàlassu – grossa punta aguzza di un rovo o di un cespuglio
Spampinari – per un fiore è sbocciare, aprire i petali
Spartenza – separazione, inimicizia, distacco. Da un canto popolare antico: /Su’ calabbrisi, calabbrisi sugnu/ su’ nominatu pe’ tuttu lu Regnu/ Cu’ ndi voli canzuni ‘nci ‘ndi dugnu/ d’amuri, gelusia, spartenza e sdegnu/
Speragnu – risparmio, condotta economica tendete spendere poco o niente. Tipica la frase: ogni speragnu è guadagnu. Oppure, per biasimare la condotta del risparmiatore, ammonendolo che altri familiari potessero fare il contrario: ‘”U speragnu di lu tìrchîu si lu mangia lu spregàru” (il risparmio del tirchio lo sperpera lo sprecone)
Spertu – ramingo, errante, senza meta; con altro significato vuol dire esperto, capace
Spìchissi o smìchissi – questo è un termine molto raro ma che mi è capitato di sentire a Cincrundi almeno quarantanni orsono. Significava bellimbusto, corteggiatore, fanatico. C’era anche una filastrocca: Facìa lu spìchissi e crapijoli/ A zichizachi lu caminari/ N’arrìsi a Teresa e n’occhiata a Rosa/ Chi bella vita, chi bella cosa.
Spinnu – sfizio, voglia, desiderio di qualcosa. Mi càcciu lu spinnu ( mi tolgo la voglia,lo sfizio). Spinnari significa anche raccogliere le olive a mano direttamente dalla pianta, selezionandole
Spirdari – Spiritare, meravigliare l’altra persona con un atteggiamento anormale e farlo rimanere con gli occhi spalancati per la paura o la meraviglia
Spitu – spiedo. Un detto a mò di filastrocca: Caru cumpari domani vi ‘mbitu/ portati lu pani ca lu meu è mucatu/ portati lu vinu ca lu meu è acitu/ portati la carni ca eu portu lu spitu/ caru cumpari domani vi ‘mbitu.
Bravo Mimì sei la nostra memoria 👏👏
Quest sito mi riporta gioiosamente alla mia infansia e voglio aggiungere il vocabolo “spinnata” che mi ricorda la mia mamma che mi diceva “sembri una spinnata” quando mi ero pettinata non perfettamente. Grazie