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di Mimì Giordano

 

Tafanariu –  deretano, sedere

Tagghjàredha – tagliatella

Tamarru – zotico, dai modi villani, scortese

Tampu – tanfo, odore cattivo o di muffa

Testanigredha – capinera. Il simpatico uccellino che, quando il resto del pelo lo aveva proprio bianco, da bambini dicevamo che era tifoso della Juve

Tianu – tegame, vaso di terracotta o di rame, piatto, con orlo alto per cuocere vivande

Tianedhu – tegamino.

Timpagnu – fondo della botte o del  barile. La frase “nu corpu  ‘o cìrchîu e n’atru ‘o timpagnu ” figurativamente indica un comportamento cosiddetto “cerchiobottista” vale a dire opportunamente dispensatore di concessioni e negazioni; un po’ come “il bastone e la carota”. In tutti i casi l’obiettivo è di accontentare o di negare a seconda delle situazioni. Così come appunto si fa con la botte o col barile; per sistemarli bene bisogna colpire sia il cerchio di ferro  che il fondo legnoso della botte stessa o del barile.

Timpuluni – schiavo a mano storta,  manrovescio

Tintu – tinto, sciagurato. Era anche un aggettivo per descrivere un birbantone. Tipica la nostra espressione cincrundisa: Tintu ‘mu ti vidi, tinta ‘mu ti vidi….

Tirabusciò – cavatappi, cavaturaccioli;  dal francese tire bouchon.

Tiritinghiti e tiritànghiti – voce onomatopeica, per indicare colpi e percosse che si danno o si ricevono

Tirittùppiti – voce onomatopeica che esprime la caduta di un oggetto, che rimbalza, cioè indica una doppia caduta ; è  noto l’antico detto : “quandu chiovi di S. Giuvanni, tirittùppiti li castagni “ cioè, quando piove nel giorno di S. Giovanni (24 Giugno) se ne cadono le castagne

Tomàticu – bottone “automatico” con maschio e femmina che chiudeva due lembi o una tasca con una leggera pressione

Torneri – esperto artigiano che lavorava sul tornio. Nel nostro paese chiamavamo così Mastr’Antoni  Pepè, il bravissimo artigiano del legno che costruiva i piroci (le trottole) e altri oggetti con grande precisione e creatività

Tovarca – spalliera del letto

Trasiticciu – intraprendente, che si sa fare avanti, insinuante e anche un po’ impiccione

Tric Trac – voce onomatopeica del rumore che producono alcuni piccoli fuochi artificiali per lo più messi in fila

Tripi Tripi – a brandelli. “Di l’arràggia lu fici tripi tripi “ Era tanto arrabbiato che gli ha dato un sacco di botte

Trojanu – varietà di fico fico originaria della Campania, più precisamente dall’area  napoletana. Si narra che sia stata una delle prime varietà di fico ad essere importata in Italia qualche secolo A.C. e il frutto essiccato veniva usato per sfamare gli schiavi. I fichi trojani maturano dalla fine di agosto a metà ottobre circa ed hanno un ottimo sapore, piuttosto dolce

Tripodi – treppiedi, tripode; strumento triangolare di ferro con tre piedi sul quale si collocava il tegame per cuocere e per riscaldare i cibi

Trìspitu – scanno di ferro o di legno su cui poggiano le tavole del letto.

Trùgghju – dicesi di persona  grassa, paffuta

Trùscia – fagotto di tessuto: in senso figurato è scarsità, crisi, a volte miseria

Tumanata – tomolata, unità di misura agraria che varia da una macro zona ad un’altra. Da noi corrisponde a 1.965 mq.

Tùmanu – tòmolo, da non confondere con tumanàta (tomolata). Si tratta sempre di una misura locale, ma indica un contenitore di cereali o di olive di 74 litri.

Tumbaredhu – varietà di oliva

Tuppu – mazzo di capelli della donna annodati dietro il capo a forma di cerchio ; dal francese toupet

Turduni –  zotico, testone poco socievole

Tuttu cca – espressione esclamativa tipo ” Ho finito di parlare, ho detto tutto” ma anche  “Tutto questo volevo dire, tutto questo è avvenuto” naturalmente l’espressione è rivolta anche in forma interrogativa, come per dire ” Tutto questo mi volevi dire, tutto questo è successo?”

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