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In tanti musei italiani ci sono opere d’arte nascoste in uno scantinato. Spesso dimenticate, qualche volta messe da parte per problemi di spazio o di altra natura. A Cinquefrondi non c’è un museo, o almeno non ancora, in futuro chissà. Però c’è già un’opera d’arte nascosta (o conservata, o protetta, scegliete voi il verbo giusto) in una stanza del vecchio municipio.

Si tratta del grande Presepe realizzato qualche anno fa da Michele Manferoce,  un concittadino che tutti conosciamo (di lui abbiamo parlato qui https://www.cinquefrondineltempo.it/michele-manferoce-il-calciatore-artista-che-scampo-2-squalifiche-a-vita-e-copio-san-michele/ ). Gli diedero una mano Rocco Prudente per l’impianto delle luci e l’effetto giorno-notte, e  Michele Albanese. Era il 1997. Fu costruito a moduli smontabili, e l’anno seguente venne ampliato. Fu esposto alla chiesa del Carmine e successivamente donato al Comune.

Si dirà che di presepi belli e artistici ce ne sono già tanti in giro per le case e per il mondo, come testimonia anche in questi giorni il web. Io stesso ne so qualche cosa, avendo appena lavorato all’organizzazione di una Mostra dei presepi artistici nella parrocchia di San Filippo Neri a Roma.

Il presepe di Michele Manferoce ha una doppia particolarità: anzitutto è molto grande, degno di un enorme spazio dentro una chiesa o in una sala espositiva permanente. Ma soprattutto è un presepe ambientato a Cinquefrondi e in particolare in alcuni suoi quartieri storici. Manferoce infatti ha riprodotto mirabilmente il quartiere alle spalle del Rosario (arretu a li mura e lu vadhuni), la zona dietro la chiesa del Carmine, la Ruga di l’abati e tante altre strade e stradine delle zone più antiche del paese.

Michele Manferoce

Un’opera costata molto lavoro, anzi un lavoro certosino e anche una buona quantità di amore per la propria terra e per la bella tradizione del presepe, sorta a suo tempo dall’intuizione di san Francesco d’Assisi. Un’opera fatta per il piacere di farla, senza finanziamenti e contributi, senza interessi.

ll grande presepe cinquefrondese realizzato da Michele Manferoce è stato esposto nel 1997 nella chiesa del Carmine, poi venne smontato; qualche anno fa per iniziativa dell’Associazione Edicola di Pinuccio fu nuovamente esposto al pubblico, e tanto fu il clamore dell’evento che anche il tg Calabria gli dedicò un servizio.

Tantissimi gli apprezzamenti ricevuti e i complimenti, e il riconoscimento della particolarità dell’opera. Tuttavia, nonostante l’auspicio di molti, compreso il suo autore, questo Presepe non ha mai trovato spazio stabilmente in un luogo pubblico, fosse una chiesa o un altro locale. Eppure, come le foto di questo servizio dimostrano, anche se non rendono pienamente la bellezza dei particolari minori ricostruiti da Michele, questa è un’opera d’arte che andrebbe esposta ai visitatori in modo permanente.

In tante chiese e musei italiani o in sedi di associazioni o in locali messi a disposizione da Comuni o altri enti ci sono mostre stabili, nelle quali presepi spettacolari o altre opere di indubbio valore sono proposte ai visitatori durante tutto l’anno. E’ chiaro che nel periodo natalizio le visite e le curiosità aumentano, mentre in altri periodi dell’anno calano. Tuttavia l’esposizione di un’opera come questa darebbe lustro a Cinquefrondi, sarebbe motivo di richiamo anche per cittadini di altri paesi. Un luogo ideale per l’esposizione permanente del Presepe di Manferoce sarebbe la chiesetta sconsacrata dell’ex asilo dietro la Villa comunale.

I cinquefrondesi di una certa età sicuramente ricordano che negli anni ’70 e ’80 (non so adesso)  nel periodo natalizio era quasi ‘obbligata’ una visitina a san Giorgio Morgeto, per ammirare il presepe storico del convento e quello meccanico allestito dentro un locale nella piazza principale del paese. C’erano centinaia di persone, certe sere si faceva una lunga fila per entrare e restare a bocca aperta davanti alla magnificenza di quelle due opere, e poi tutti in qualche bar a bere qualcosa di caldo. Era una tradizione legata alla nostra storia di fede, un appuntamento fisso delle serate del periodo delle feste di fine anno, in quei giorni San Giorgio era al centro dell’attenzione per qualcosa di serio e di bello.

In questi giorni di festa, anche in paese, il Presepe artistico cinquefrondese di Michele Manferoce avrebbe meritato ben altra location che quella di un vecchio e cadente edificio comunale polveroso e chiuso, nel quale è custodito nella speranza di conservarlo senza che si danneggi e soprattutto con l’auspicio che un giorno possa avere una sorte migliore e tornare all’ammirazione di tutti. E magari diventare lo spunto per altre opere d’arte e altri lavori che valorizzino in modo non effimero e banale ciò che di bello e di buono la nostra Cinquefrondi offre.

Mentre finisco di scrivere queste righe mi viene in mente un’altra grande opera d’arte cinquefrondese, di tutt’altro genere, ma che con il presepe di Michele Manferoce ha qualcosa in comune. Mi riferisco al gigantesco plastico ferroviario dell’avv. Francesco Raschellà, che fu sindaco di Cinquefrondi in anni molto lontani. Anche quella è un’opera meravigliosa, creata in decenni di lavoro, e anche quella riproduce in scala alcuni quartieri e strade di Cinquefrondi (ne abbiamo parlato qui  https://www.cinquefrondineltempo.it/francesco-raschella-e-il-suo-fantastico-mondo-colorato/ ) .

Pensate se a Cinquefrondi queste due grandi opere venissero esposte al pubblico in modo stabile, con un’adeguata campagna pubblicitaria si potrebbero invitare visitatori di ogni parte. Basterebbe che i bambini delle scuole e le parrocchie della piana facessero una gita, e già ci sarebbe il pienone per tanti giorni all’anno. Il nostro paese diverrebbe  al centro dell’attenzione per qualcosa di artistico, di bello e soprattutto di duraturo, creato dai nostri concittadini geniali.

E se nel frattempo la fantasia di altri cinquefrondesi producesse altre opere mirabili….Si creerebbe un grande movimento, progetti, idee, viavai di gente, magari anche qualche posto di lavoro. Ma forse sto sognando. Buona Natale a tutti

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